Piano Nazionale per la lettura

L'Associazione Italiana biblioteche chiede l'avvio di un Piano Nazionale per la lettura che abbia come obiettivo l'incremento dei tassi di lettura dei cittadini italiani e il recupero del divario che ci separa dagli altri paesi europei.

Nel nostro paese la parte di popolazione che legge libri con una certa continuità non supera il 25%; pur contando i lettori saltuari, non si arriva oltre il 46%. Il fatto che più della metà degli italiani non abbia alcuna familiarità con la lettura è un fattore di enorme arretratezza che penalizza l'Italia nel confronto internazionale: in Spagna legge il 61,4% della popolazione, in Francia il 70%, in Germania addirittura l'’82%.

La lettura è uno strumento fondamentale per lo sviluppo della personalità e come strumento di integrazione nei contesti sociale ed economico. L'abbandono della lettura è alla base dell'alto tasso di analfabetismo funzionale della popolazione italiana (che alcune indagini collocano al 70%) e rappresenta un fattore primario di esclusione sociale: le capacità di lettura, infatti, sono essenziali per poter esercitare i diritti di cittadinanza ed inserirsi attivamente nella vita della comunità. In questo senso, la lettura è garanzia per l'esercizio dei diritti di eguaglianza e pari opportunità e il suo sviluppo contribuisce al radicamento della democrazia nel nostro paese.

L'elemento chiave da focalizzare e declinare è la lettura come valore. Il nostro Paese ha conosciuto negli ultimi 40 anni un aumento costante dei tassi di istruzione a cui non ha fatto da contraltare l'aumento dei tassi di lettura. E' evidentemente prevalsa un'idea strumentale dell'istruzione, finalizzata alla conquista di condizioni economiche e sociali migliori ma disgiunta dall'idea che attraverso la cultura si dà senso al proprio lavoro e alla propria vita.

Il successo del Piano Nazionale per la lettura dipende quindi:

  • dalla capacità di agire sui meccanismi motivazionali profondi degli italiani, restituendo dignità e valore all'atto di leggere. Essere lettori deve diventare un "voler essere", qualcosa che fa sentire le persone partecipi di un'attività riconosciuta come socialmente rilevante;
  • dalla capacità di coinvolgere in maniera coordinata e continuativa tutti i livelli istituzionali e tutti i soggetti che operano nel settore del libro e della lettura, orientandone l'attività e razionalizzandone gli sforzi per ottenere un incremento dei lettori nel nostro paese: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell'Istruzione, delle Pari Opportunità, delle Politiche Giovanili; Regioni, Province, Comuni; scuole, biblioteche, librerie, editori; associazioni professionali.

Il Piano Nazionale per la lettura dovrebbe trovare nel Centro per il libro e la lettura l'elemento propulsore, ideativo e di coordinamento, in grado di pianificare e verificare la realizzazione degli obiettivi di medio e lungo periodo e delle attività previste. Ad esso, per le finalità del Piano, dovrebbero essere conferite risorse e un maggior grado di autonomia.

Le linee d'azione del Piano Nazionale per la lettura

  1. Conoscenza dello stato della lettura, delle biblioteche e delle librerie nel paese, attraverso l’elaborazione e lo sviluppo di strumenti d’indagine.
  2. Promozione della lettura nella prima infanzia, attraverso il progetto Nati per Leggere, che l''AIB promuove dal 1999 con l'Associazione Culturale Pediatri (ACP), e il Centro per la Salute del Bambino Onlus (CSB).
  3. Progetti per la diffusione della lettura nella scuola, che prevedano formazione continua dei docenti e la disponibilità di biblioteche scolastiche accessibili, con dotazioni adeguate e presenza di personale bibliotecario competente.
  4. Potenziamento delle biblioteche pubbliche e loro diffusione soprattutto nel sud d'Italia attraverso l'istituzione di un fondo di rotazione finanziato dallo Stato.
  5. Sostegno alle attività di promozione e animazione della lettura, anche attraverso opportune modifiche alla legge 633/1941 (Legge sul diritto d'autore).
  6. Coinvolgimento e collaborazione dei territori, attraverso la stipula di "Patti territoriali per la lettura" e la formazione di "promotori volontari della lettura".
  7. Proclamazione dell'Anno nazionale della Lettura e sensibilizzazione dell’opinione pubblica attraverso campagne di comunicazione che valorizzino l'apporto di chi è riconosciuto nella nostra comunità nazionale come un'autorità nel proprio ambito di attività, tali da modificare nel profondo la coscienza del paese.

Il ruolo delle biblioteche pubbliche nella promozione della lettura

Le biblioteche di pubblica lettura sono lo strumento con cui le autorità pubbliche rendono possibile l'esercizio effettivo del diritto che ogni cittadino ha di accedere alla cultura, ai saperi e all'informazione, funzione che nella società attuale ha acquistato valenza primaria. La promozione della lettura è uno dei compiti istituzionali di qualsiasi biblioteca ed è esercitato in primo luogo mettendo a disposizione dei cittadini i testi sotto forma di libri, riviste e documenti elettronici, aggiornando le raccolte e organizzandole per l'uso pubblico attraverso i cataloghi, le bibliografie e altri strumenti di orientamento bibliografico e rendendoli disponibili mediante la consultazione in sede o attraverso sistemi on line e il prestito a domicilio; in secondo luogo affiancando e accompagnando i lettori nelle loro scelte attraverso la selezione delle novità editoriali da acquistare, i consigli di lettura, l'attività di consulenza mirata; infine, con iniziative finalizzate a suscitare il piacere di leggere. Le biblioteche pubbliche rappresentano inoltre un luogo d'incontro e di aggregazione sociale per bambini, ragazzi, adulti, anziani, italiani e stranieri; in molti casi rappresentano l'unico servizio a carattere culturale presente nelle comunità locali più piccole.

La biblioteca che deve essere promossa all'interno del Piano Nazionale della lettura è un istituto orientato alla contemporaneità, concepito come luogo organizzato per rispondere ai bisogni di cultura e di informazione dell’intera popolazione e soprattutto per veicolare un concetto nuovo di lettura, non finalizzato al mero studio ma fondato sul piacere intellettuale della scoperta e su un'idea di tempo libero qualificato attraverso la fruizione culturale. Essa rappresenta un presidio territoriale del libro che deve essere capillarmente presente sull'intero territorio nazionale. Per rimanere nel vivo della contemporaneità le biblioteche devono poter mettere a disposizione dei loro utenti le più moderne tecnologie dell'informazione e saper promuovere pratiche alternative di lettura, basate sui libri elettronici e sulla fruizione remota di contenuti digitali.

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