Gentili colleghi,
credo sia discutibile questa parte del documento sul trattamento dei fondi personali:
2.2 Organizzazione
[…]
- valutare la possibilità anche di integrare con continuità la documentazione con acquisti o
doni pertinenti dal punto di vista tematico e disciplinare
- valutare la possibilità di integrare la documentazione con l’acquisizione di copie di
documenti collocati in altri istituti o con donazioni integrative da parte di terzi.
Se si parla di "fondi" e non di "collezioni" personali non si può pensare ad un'integrazione della documentazione originaria poiché verrebbe a mancare ciò che caratterizza un fondo, ossia il vincolo o legame spontaneo esistente tra le varie unità documentarie. La stessa definizione che avete riportato al punto 1.1 lo premette:
"Per fondi personali si intendono complessi organici [in senso archivistico, secondo Cencetti, un complesso organico di documenti è caratterizzato da un vincolo spontaneo e non volontario fra documenti] di materiali editi e/o inediti raccolti e/o prodotti da persone significative del mondo della cultura, delle professioni e delle arti prevalentemente dalla seconda metà del XIX secolo in poi."
Non è pertanto possibile pensare di integrare a posteriori con appositi "acquisti" il nucleo originale, a meno che non siano già "parti" del fondo ad aggiungersi (ad esempio nel caso in cui la persona o l'ente che lo ha prodotto sia ancora in vita o in attività e decida di donare una parte del fondo che inizialmente, per vari motivi, ha trattenuto). Soprattutto il discorso dell'attinenza tematica è errato. Per esempio il fondo Luigi Rava della Biblioteca Classense è testimonianza dell'attività politica e culturale di Rava, il quale riceveva (per omaggio o per semplice richiesta di un parere) ogni genere di pubblicazione, indipendentemente dall'argomento trattato.
Un punto a mio parere non trattato nel documento è l'importanza di far funzionare la ricerca di questi fondi personali nei cataloghi on-line delle biblioteche. Purtroppo solo attraverso la collocazione (che normalmente riporta il nome della persona) o una serie inventariale appositamente creata è possibile collegare tutti i documenti appartenenti ad un fondo. Altra possibilità è il legame con la Provenienza o con il Possessore (ma a volte, all'interno del patrimonio documentario di una biblioteca, il possessore o la provenienza sono legati a materiale che non appartengono allo stesso fondo). Quindi è vero che è importante valorizzare i dati paratestuali, che permettono di comprendere il motivo della presenza del singolo documento all'interno di un fondo, ma è anche importante rendere possibile il recupero del legame tra le informazioni. Per esempio per collegare le notizie catalografiche di materiale non pubblicato e non condivisibile con altre biblioteche è possibile creare dei titoli di raggruppamento "fattizi", che permettono di "navigare" all'interno dei fondi, dove spesso il materiale descritto è eterogeneo. E' inoltre necessario il corretto funzionamento della ricerca avanzata dei nostri opac (non sempre per esempio sono visibili nei cataloghi le note biografiche dei possessori).
Proporrei, quindi, un paragrafo con suggerimenti e soluzioni pratiche riguardo il trattamento catalografico dei fondi ed il funzionamento dei cataloghi on-line che devono garantire la navigabilità tra le informazioni e il recupero di informazioni, ad esempio con l'attivazione di specifici canali di ricerca.
Saluti,
Mara Sorrentino
Biblioteca civica Gambalunga