Ricordi personali, lavorativi e riflessioni sul pensiero catalografico di Carlo Revelli

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Ricordi personali

L'Isola di Man

"Ho visto in un museo dell’isola di Man l’esemplare impagliato di una grossa oca selvatica estinta nel diciannovesimo secolo. Trovo che la mia presenza in questa occasione abbia qualcosa di analogo: l’ultimo esemplare di catalogatore cartaceo, sia pure non ancora impagliato, estinto nel ventesimo secolo. Una presenza emblematica se vogliamo, nell’apertura di un congresso volto alla complessa problematica della catalogazione attuale, una presenza che potrebbe essere intesa come un invito a considerare questa problematica nel suo sviluppo storico, dove si intravedono embrioni o desideri che già in precedenza incominciavano a prender forma e che non sempre vengono riconosciuti, quando si presentano come novità assolute soluzioni già presenti o ipotizzate nel passato: ecco, viene in mente l’antico detto africano che se il ramo vuole fiorire debba onorare le proprie radici. E per onorarle, ovviamente, bisogna conoscerle."

Così, con le parole con cui apriva la prima sessione del convegno FSR, il 27 febbraio del 2014, mi piace ricordare Carlo Revelli. Oltre alla lucidità del suo pensiero e all'importanza, per me e moltissimi altri, della sua lezione, ricordo la sua umanità, la sua saggezza, e il suo sguardo benevolo e incoraggiante.

Mi mancherà.
Andrea [Marchitelli]
[mail ad AIB-CUR del 24-11-2020]


Ricordi lavorativi


Riflessioni sul pensiero catalografico

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